A gennaio, Pignola rinnova il suo secolare rito legato a Sant'Antonio Abate. La sera del 16 viene acceso un grande falò, la fanoia, vicino la chiesa del Santo. Intorno al fuoco benedetto dal parroco arde la legna vegliata per tutta la notte dai devoti.
In passato i pignolesi portavano a casa qualche tizzone e un po di brace in segno di devozione al Santo. In qualche modo imitavano il miracolo del Santo che secondo la tradizione scese all'inferno a prendere il fuoco per donarlo agli uomini.
La brace della fanoia non è ancora spenta quando si sente lo scalpitio di zoccoli del cavallo e del mulo che battono sul selciato. Il 17 infatti si tiene la corsa dei cavalli, muli e anche asini ed è il culmine di un rito a cui i pignolesi sono molto legati. Gli animali si raccolgono in piazza per ricevere la benedizione e quando il sacerdote la impartisce la corsa ha inizio. Una corsa spericolata e spettacolare che si consuma per le strette vie del centro e attorno la chiesa dove i corridori compiono tre giri in segno di devozioni.
La caratteristica manifestazioni ha radici profonde, la devozione è forte come la voglia di assistere al rito religioso ma in molti attendono soprattutto il momento competitivo.
Ultima modifica 25/08/2016 ore 14:40
Foto: Giovanni Marino